domenica 21 novembre 2010

Peline Story

Titolo originale: ペリーヌ物語 (Perrine Monogatari)

Diretto da: Hiroshi Saito, Shigeo Koshi

Creatore Originale/Mangaka: Hector Malot

Anno: 1978

Genere: drammatico, storico, slice-of-life, avventura


Prima TV italiana: 1980, Italia 1

Sigla Italiana di: Georgia Lepore

Sigla giapponese di: Kumiko Oosugi

Musiche: Takeo Watanabe

Distribuzione VHS/DVD: Yamato VIdeo 2 box, 8 DVD


53 episodi, guardali QUI

SIGLA ITALIANA:

SIGLA GIAPPONESE:

TRAMA:

La storia inizia verso la fine del 1800. Durante un viaggio in India Edmond Paindavoine, figlio di un ricco industriale proprietario di uno dei più grandi cotonifici francesi, in disaccordo con il padre Vulfran sposa Mary Doressany una ragazza anglo-indiana. Edmond viene ripudiato dal padre, che non accetta che la giovane nuora entri nella sua famiglia. Dal matrimonio nascerà Peline.

Dopo una dozzina d'anni i genitori di Peline decidono di partire dall'India per ritornare in Francia dal vecchio nonno di Peline, sperando di riallacciare i rapporti. La famiglia affronterà un lungo viaggio con un carro trainato dall'asino Palikare, guadagnandosi da vivere con il mestiere di fotografi ambulanti.

La serie animata inizia in Bosnia, all'indomani della morte del padre di Peline che lascia la giovane moglie e la figlia ormai tredicenne sole nel loro lungo viaggio. In agosto, dopo altri cinque mesi di viaggio, Peline e la madre raggiungono Parigi, ma la donna, debilitata per il viaggio e per le privazioni muore, nonostante la figlia abbia venduto tutto ciò che possedevano (carro, asino, gli ultimi gioielli, la macchina fotografica) per acquistare le medicine. Prima di morire la madre rivela a Peline l'amara verità: suo nonno paterno sicuramente avrebbe accolto a braccia aperte il figlio, ma probabilmente la nuora e la nipote sarebbero state respinte in quanto il vecchio era stato da sempre contrario al matrimonio tra i genitori di Peline e si era sempre rifiutato di avere rapporti con la giovane nuora.

In ogni caso Peline avrebbe dovuto comunque raggiungere il nonno nella cittadina di Maroucourt dove c'era la sede centrale della sua compagnia, per tentare di conquistare il suo affetto, nonostante l'avversione che il vecchio avrebbe avuto per lei. Peline affronta a piedi gli ultimi 150 km di viaggio, sola, disperata e senza soldi, rischiando di morire di stenti, ma finalmente raggiunge Maroucourt.

Una volta arrivata nel paese del nonno paterno, Peline cerca prima di tutto di capire quale sia la situazione prima di agire. Si presenta in paese con il falso nome di Aulerie[1] e riesce a farsi assumere come operaia carrellista nella fabbrica del nonno. Peline, anzi Aulerie scopre così che nonno Vulfran, reso cieco da una grave forma di cataratta, continua comunque a dirigere energicamente la ditta come se ci vedesse. Inoltre il vecchio è nella disperata attesa del ritorno del figlio Edmond, che, suo unico erede, avrebbe dovuto prendere in mano le redini dell'impero industriale che egli aveva costruito negli anni.

Nel frattempo in un nuovo stabilimento del nonno che sta per essere ultimato in una cittadina vicina, arrivano dei tecnici inglesi per montare i macchinari. Purtroppo l'interprete e traduttore della ditta è gravemente malato e i lavori rischiano di subire un pesante ritardo per l'impossibilità degli inglesi di comunicare con gli ingegneri francesi. Ad Aulerie, che conosce oltre al francese anche l'inglese insegnatole dalla madre, viene assegnato il nuovo compito di interprete. Aulerie assolve all'impegno in maniera estremamente brillante e i lavori di montaggio terminano con largo anticipo sui tempi previsti. La cosa viene notata dal nonno, che prende la ragazzina in simpatia anche se ovviamente non conosce la sua vera identità. In un primo momento le assegna il lavoro di traduttrice della sua corrispondenza in inglese e poi, riconosciuta la sua estrema efficienza e lealtà, la promuove sua segretaria personale invitandola a vivere nella sua villa.

Il nonno sta facendo ricerche per riuscire a rintracciare il figlio (non sa ancora che è morto) e riceve dai suoi informatori in India lettere in inglese con frammentarie notizie, che Aulerie gli traduce. Aulerie prova un grande affetto e una gran pena per il nonno, nonostante egli abbia più volte usato in sua presenza parole terribili verso sua madre, colpevole di tenere il marito "prigioniero" in India, impedendogli di tornare. Purtroppo Aulerie sa che le cose sono andate diversamente e che suo padre non tornerà mai più, ma non osa rivelare al nonno la sua vera identità, sia per la paura di essere respinta, sia perché così facendo, avrebbe implicitamente comunicato al vecchio Vulfran la morte prematura del figlio Edmond.

Alla fine, come era inevitabile, al nonno arriva dai suoi informatori la terribile notizia della morte del figlio in Bosnia, mentre con la moglie e la figlia tentava di raggiungere la Francia. Il vecchio cade in un terribile sconforto, sa di essere rimasto solo e che Edmond, il figlio adorato non tornerà, ma Aulerie gli rimane accanto e lo salva dalla depressione con il suo affetto incondizionato.

Il nonno, mentre si stava riprendendo dalla terribile notizia, si trova a parlare con nonna Françoise la vecchia balia del figlio, e le confessa il profondo affetto che ormai prova per questa ragazzina sconosciuta apparsa dal nulla, che da qualche mese lo allieta con la sua presenza. La vecchia donna gli rivela uno strano particolare: Aulerie assomiglia curiosamente al figlio Edmond quando era un bambino. Il nonno è cieco, quindi non si è mai accorto della cosa, ma questo fatto gli fa avere i primi sospetti su chi sia veramente Aulerie. Dopo alcune ricerche svolte in segreto, il suo avvocato riesce a risalire alla vera identità di Aulerie e finalmente Peline, ormai "smascherata" potrà abbracciare il nonno come sua nipote.

In seguito Peline suggerirà e sovrintenderà ai sostanziali cambiamenti che il nonno Vulfran apporterà nelle condizioni di vita dei suoi operai. Verrà costruito un asilo nido, dove le madri operaie potranno lasciare i figli durante l'orario di lavoro e verranno allestiti nuovi alloggi che sostituiranno i cameroni malsani dove erano costrette a vivere stipate decine di persone. Inoltre riuscirà a convincere il nonno a farsi operare agli occhi, ed egli finalmente, riacquistata la vista, potrà vedere nel volto della ragazza i lineamenti del figlio perduto.

Dopo il suo lungo ed avventuroso viaggio, Peline si renderà conto di avere trovato la felicità.

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